Libro "VB 2010 spiegato a mia nonna" (71)

Scrivere il codice

Gran parte del lavoro di uno sviluppatore si svolge scrivendo codice e, quindi, è importante conoscere bene lo strumento che ci permette di lavorare al meglio: l’editor di codice.

Gli sviluppatori si dedicano a molte attività diverse, durante la creazione di un’applicazione, soprattutto se non lavorano in un team e sviluppano da soli. Sicuramente, però, ci sono due attività che li impegnano per gran parte del tempo: la scrittura del codice, cioè delle istruzioni che compongono l’applicazione, e la progettazione dell’interfaccia grafica. lasciamo, per il momento, in sospeso quest’ultima per dedicarci alla parte sull’ambiente di sviluppo che ci permette di scrivere il codice, di modificarlo, di verificarlo ecc.

L’editor di codice

Come abbiamo anticipato, il Form Designer e l’Editor di codice sono i due componenti dell’IDe più utilizzati dai programmatori e, quindi, sono continuamente migliorati, rendendo l’ambiente di sviluppo più produttivo e confortevole.

In Visual Basic 2010 express e in Visual Studio 2010 non ci sono stati stravolgimenti, almeno dal punto di vista dell’utente, cioè dello sviluppatore.

Infatti, chi ha già utilizzato la precedente versione 2008 non avrà alcuna difficoltà a usare questa nuova versione, perché troverà tutti gli strumenti, le finestre, i menu, i controlli e altro, nello stesso posto dove si aspetta di trovarli.

In questa nuova versione sperimenterete, quindi, un ambiente familiare e produttivo, continuando a utilizzare l’ambiente di sviluppo nello stesso modo cui siete stati abituati per anni.

Tanti cambiamenti che l’ambiente di sviluppo ha subito, sono sotto la superficie e non immediatamente visibili: una caratteristica più rilevante è la riprogettazione dell’ambiente, completamente in tecnologia WPF (windows Presentation Foundation). Questo significa che l’ambiente è del tutto estendibile e ha acquisito nuove funzionalità molto potenti. In questo capitolo non ci poniamo come obiettivo la presentazione e la spiegazione del codice vero e proprio, bensì l’analisi di alcune delle più importanti e utili caratteristiche dell’editor di codice.

Dobbiamo, quindi, usare un po’ di codice dimostrativo che in questa sede non spiegheremo, ma che comprenderete in seguito, quando proseguirete la lettura in altre parti del libro.

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Fonte: Cap. 4 “Scrivere il codice”
L
ibro “Visual Basic 2010 spiegato a mia nonna”,
Edizioni FAG Milano, 2011,
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Libro "VB 2010 spiegato a mia nonna" (70)

Analisi codice (Code Analysis)

Questa scheda è presente solo in Visual Studio 2010. la sezione Analisi codice è utilizzata per definire le impostazioni relative all’analisi del codice, secondo delle regole preimpostate (Figura 3.53).

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Figura 3.53 – Proprietà – Sezione Analisi codice.

Per esempio, il set di “Regole minime consigliate Microsoft” permette di ottenere la segnalazione dei problemi critici del codice, quali questioni di sicurezza, arresti anomali dell’applicazione e altri errori di logica e di progettazione rilevanti.

È possibile selezionare un diverso set di regole e, tramite il pulsante Apri, visualizzare l’elenco delle regole stesse, come si può vedere nella Figura 3.54.

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Figura 3.54 – Contenuto di un Set di regole.

Conclusioni

In questo capitolo abbiamo preso confidenza con l’ambiente di sviluppo, cioè quello che chiamiamo anche IDe, esplorando i comandi principali e le varie finestre. nell’ambiente di sviluppo esistono anche altre finestre e caratteristiche che non abbiamo trattato in questo capitolo per motivi di spazio, come l’editor del codice, il Form Designer, la tecnologia IntelliSense e altro. le vedremo, comunque, in altre parti di questo libro.

esplorare l’ambiente di sviluppo è come quando si cambia casa: prima di tutto si guardano i pavimenti, i muri, le stanze e le… finestre!

ora che ci siamo ambientati, non ci resta che approfondire la conoscenza di altri elementi, passando ai prossimi capitoli.

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Fonte: Cap. 3 – libro “Visual Basic 2010 spiegato a mia nonna”, Edizioni FAG Milano, Autore Mario De Ghetto, 2011, http://bit.ly/NRO6Cn.
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Libro "VB 2010 spiegato a mia nonna" (69)

Pubblica (Publish)

In questa sezione è possibile specificare le proprietà necessarie per la pubblicazione/ distribuzione dell’applicazione (Figura 3.52).

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Figura 3.52 – Proprietà – Sezione Pubblica.

In particolare, possono essere indicati:

  • la posizione della cartella di pubblicazione: sito web, server FTP o un percorso su disco;
  • la possibilità di lanciare l’applicazione solo dal sito web oppure anche offline (dal menu Start) ;
  • l’elenco dei file da distribuire;
  • i prerequisiti dell’applicazione;
  • la possibilità che l’applicazione verifichi automaticamente l’esistenza di eventuali aggiornamenti, per svolgere un aggiornamento automatico;
  • le proprietà opzionali dell’applicazione: nome dell’autore, lingua, nome del prodotto, url della pagina di supporto, pagina web di distribuzione e altro;
  • la versione dell’applicazione, indicata con quattro valori distinti: principale (major), secondario (minor), build e revisione (revision), con la possibilità di un incremento automatico del numero di controllo a ogni pubblicazione.

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Fonte: Cap. 3 – libro “Visual Basic 2010 spiegato a mia nonna”, Edizioni FAG Milano, Autore Mario De Ghetto, 2011, http://bit.ly/NRO6Cn.
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Libro "VB 2010 spiegato a mia nonna" (68)

Sicurezza (Security)

la sezione Protezione (Security) permette di impostare le proprietà relative alla sicurezza dell’applicazione, in particolare per la distribuzione dell’applicazione con ClickOnce. È possibile, cioè, stabilire se l’applicazione è completamente sicura o se devono essere introdotte delle limitazioni (Figura 3.51).

Per esempio, si può dare la possibilità di svolgere operazioni di input/output su file soltanto in un’area protetta (permesso IsolatedStorageFilePermission attivato) e non in tutto il disco (FileIOPermission disattivato).

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Figura 3.51 – Proprietà – Sezione Sicurezza.

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Fonte: Cap. 3 – libro “Visual Basic 2010 spiegato a mia nonna”, Edizioni FAG Milano, Autore Mario De Ghetto, 2011, http://bit.ly/NRO6Cn.
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Libro "VB 2010 spiegato a mia nonna" (66)

Firma (Signing)

Questa sezione consente di firmare i manifesti dell’applicazione e di distribuzione, nonché di firmare l’assembly con nome sicuro (Figura 3.49).

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Figura 3.49 – Proprietà – Sezione Firma.

la firma dei manifesti e dell’assembly sono due operazioni distinte, anche se sono realizzate con la stessa sezione delle proprietà dell’applicazione. le informazioni sulla chiave per la firma dei manifesti sono archiviate nel database dell’archivio di crittografia del computer e nell’archivio dei certificati di windows dell’utente corrente. le informazioni sulla chiave per la firma degli assembly, invece, sono archiviate esclusivamente nel database dell’archivio di crittografia del computer.

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Libro "VB 2010 spiegato a mia nonna" (65)

Impostazioni (Settings)

Questa sezione permette di memorizzare e di rileggere le impostazioni dell’applicazione. Per esempio, se vogliamo consentire all’utente di salvare il proprio nome e l’indirizzo del sito Internet, possiamo aggiungere in questa sezione due proprietà: nome e URL (Figura 3.47).

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Figura 3.47 – Proprietà – Sezione Impostazioni.

Le impostazioni sono salvate nel file XML app.config, nella cartella principale del progetto (Figura 3.48).

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Figura 3.48 – Il file app.config con le impostazioni
dell’applicazione e dell’utente.

Il fatto interessante è che anche le impostazioni dell’applicazione compilata sono memorizzate in un file XMl. Infatti, possiamo trovarle nel file di nome <NomeExe>. vshost.exe.config che è salvato nella cartella in cui è compilata l’applicazione (in modalità Debug o in modalità release). Questo significa che possiamo inserire o modificare delle impostazioni che possono essere lette dall’applicazione senza doverla ogni volta ricompilare. Il vantaggio deriva dal fatto che potrebbe essere necessario intervenire sulle impostazioni di un’applicazione installata presso un cliente. Il dato che le impostazioni siano modificabili anche con il semplice notePad, permette la modifica di queste anche da parte del cliente stesso, senza richiedere il nostro intervento diretto e avere installato localmente una copia di Visual Studio 2010 o Visual Basic 2010 express.

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Libro "VB 2010 spiegato a mia nonna" (64)

Servizi (Services)

Questa è una sezione presente soltanto in Visual Studio 2010 (non nella versione express). la sezione Servizi (Services) permette di abilitare e configurare i Client Application Services (CAS), cioè un set di provider che semplificano l’accesso del client ai servizi di login, dei ruoli e dei profili di ASP.NET (Figura 3.46).

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Figura 3.46 – Proprietà – Sezione Servizi.

In pratica, se abbiamo a disposizione un server centralizzato per autenticare gli utenti, possiamo determinare a quali ruoli appartiene ciascuno di essi e memorizzare le proprietà dell’applicazione specifiche che vogliamo condividere in rete.

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Libro "VB 2010 spiegato a mia nonna" (63)

Risorse (Resources)

la sezione Risorse (Resources) consente di gestire risorse del progetto come stringhe, immagini, icone, audio, file e altro. nella Figura 3.43 possiamo vedere un elenco di risorse di tipo stringa.

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Figura 3.43 – Proprietà – Sezione risorse.

Utilizzando i menu della sezione risorse è possibile aggiungere vari tipi di file, eliminarli e variarne il modificatore di accesso (Public o Friend).

Nota – Esamineremo i modificatori di accesso quando li tratteremo nell’ambito del linguaggio di programmazione.

Tutte le risorse inserite sono memorizzate in un unico file, Resources.resx, che è posto nella sottocartella del progetto My Project. nel visualizzatore delle risorse è possibile visualizzare un solo tipo di risorsa alla volta ( Figura 3.44).

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Figura 3.44 – Scelta del tipo di file da selezionare nella visualizzazione.

Il visualizzatore fornisce anche qualche strumento per modificare la risorsa desiderata: per esempio, si può modificare un’icona con un editor incorporato (Figura 3.45).

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Figura 3.45 – Editor di icone.

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Libro "VB 2010 spiegato a mia nonna" (62)

Debug

In questa sezione è possibile, tra le molte proprietà disponibili, definire i parametri della linea di comando da preimpostare (Figura 3.41).

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Figura 3.41 – Proprietà – Sezione Debug.

Questa funzionalità può essere utile per dare la possibilità all’utente di passare dei parametri all’avvio dell’applicazione compilata e di simulare tale comportamento anche in fase di debug.

Riferimenti (References)

Questa sezione elenca tutti i riferimenti ai namespace del Framework .NET (Figura 3.42).

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Figura 3.42 – Proprietà – Sezione riferimenti.

È possibile aggiungere o eliminare dei riferimenti e, con il pulsante Riferimenti inutilizzati (Unused References), trovare quali riferimenti siano inutilmente inclusi nell’applicazione.

Consigliamo di togliere la spunta al riferimento relativo al namespace Microsoft.VisualBasic. lasciare questo riferimento vuol dire poter utilizzare ancora delle istruzioni e delle funzioni di Visual Basic 6.0, rischiando di non usare in modo appropriato le classi del Framework .NET. Questa modalità può, apparentemente, recare il vantaggio di utilizzare una sintassi che già si conosce bene (almeno a chi ha programmato in Visual Basic 6.0 per molti anni), ma a medio-lungo termine è un vantaggio che non paga.

Togliendo il riferimento Microsoft.VisualBasic perderemo la possibilità di utilizzare delle istruzioni specifiche di Visual Basic 6.0, anche se questo namespace sarà ancora utilizzato internamente nelle parti dove realmente è necessario. eventuali istruzioni specifiche che non esistono nel Framework .NET (come ReDim, per ridimensionare un array), possono ancora essere utilizzate specificando per intero il namespace Microsoft.VisualBasic, seguito dal nome della funzione desiderata.

l’utilizzo del namespace Microsoft.VisualBasic è opportuno nella fase di migrazione di un progetto da Visual Basic 6.0 a Visual Basic .NET (in qualsiasi versione). Infatti, tale namespace consente di utilizzare le “vecchie” istruzioni e funzioni VB6, permettendo al programma convertito di funzionare ancora (più o meno…) e a noi di convertire gradualmente le istruzioni in perfetto stile .NET.

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Visual Studio 2012 Express for Windows Desktop

E’ stata rilasciata l’immagine del DVD per l’installazione di Visual Studio 2012 Express for Windows Desktop. Ecco qui tutti i download:

http://www.microsoft.com/visualstudio/ita/downloads

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Potete notare che sono presenti i download anche delle versioni Express 2010, con un’installazione da web.

Con questo rilascio saranno contenti anche gli appassionati, gli studenti, gli hobbisti e gli sviluppatori di software open source o per associazioni “no profit” che realizzano applicazioni per Windows Desktop e non per Windows 8 RT.

Libro "VB 2010 spiegato a mia nonna" (61)

Applicazione (Application)

nella sezione Applicazione (Figura 3.38) è possibile assegnare un nome all’assembly e al namespace principale, modificare il tipo di applicazione (per esempio, applicazione Console, windows Forms, libreria di classi ecc.), associare un’icona, definire il form di avvio dell’applicazione e uno splash screen, cioè un form di presentazione che appare all’avvio della nostra applicazione.

Come nella precedente versione di Visual Studio 2008 è presente un pulsante, Visualizza impostazioni di Windows (View Windows Settings), che permette di visualizzare un file XMl (app.manifest) contenente le impostazioni relative allo UAC (User Account Control) di windows e alcune personalizzazioni specifiche per windows 7, Vista e XP.

Lo UAC è un modulo di protezione che gestisce i permessi dei singoli utenti del computer, in modo da impedire l’esecuzione di software dannosi, o il danneggiamento di dati o componenti del sistema.

una voce utile, in molti casi, è quella che definisce il modo di chiusura dell’applicazione, cioè la proprietà Modalità di arresto (Shutdown mode). Possiamo decidere di chiudere l’applicazione soltanto quando tutti i form sono stati chiusi oppure, per impostazione predefinita, quando si chiude il form principale.

Compila (Compile)

Questa sezione contiene tutte le proprietà che si riferiscono alla compilazione ( Figura 3.39).

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Figura 3.39 – Proprietà – Sezione Compila.

È qui che si definiscono alcune delle proprietà più importanti per la scrittura del nostro codice:

  • Option Explicit, preimpostato a On. Questa proprietà definisce se le variabili devono essere dichiarate obbligatoriamente;
  • Option Strict, preimpostato a Off. Questa proprietà indica se sono consentite conversioni implicite tra un tipo di dato e un altro. Si consiglia di modificare in On;
  • Option Infer, preimpostato a On. Questa proprietà specifica se è permessa l’inferenza di tipo nella dichiarazione delle variabili, cioè se il tipo di dato della variabile deve essere desunto implicitamente dal valore assegnato alla variabile stessa. Sull’inferenza torneremo in seguito per chiarire meglio questo importante concetto.

Il pulsante Opzioni di compilazione avanzate (Advanced Compile Options) permette di visualizzare ulteriori proprietà di compilazione (Figura 3.40).

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Figura 3.40 – Finestra opzioni di compilazione avanzate.

Tra le proprietà di compilazione, troviamo: le costanti di debug, il processore di destinazione (x86, x64, tutte le CPU) e il Framework .NET da utilizzare (2.0, 3.0, 3.5 o 4.0). Tra le versioni del Framework .NET sono indicate anche le versioni 3.5 Client Profile e 4.0 Client Profile, versioni ridotte delle corrispondenti complete.

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Libro "VB 2010 spiegato a mia nonna" (60)

Le proprietà dell’applicazione

Dopo aver aperto un progetto, possiamo accedere alle proprietà dell’applicazione utilizzando una delle seguenti procedure:

  • fate clic sul menu Progetto (Project) e poi su Proprietà di [Nome applicazione] ([Nome applicazione] Properties);
  • fate clic con il pulsante destro del mouse sul nome del progetto, nella finestra Esplora Soluzioni (Solution explorer), e nel menu contestuale scegliete Proprietà (Properties).

In entrambi i casi apparirà una finestra simile a quella che potete vedere nella Figura 3.38.

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Figura 3.38 – La finestra delle proprietà dell’applicazione – Sezione Applicazione. 

La finestra delle proprietà dell’applicazione mette a disposizione numerose sezioni: dieci nelle edizioni express e ben dodici in Visual Studio 2010 ultimate. l’unica differenza rispetto al numero di sezioni è nella versione express di Visual Basic 2010: infatti, in questa versione non c’è più la sezione Servizi (Services) che era presente nella versione 2008 express.

Facendo clic sulla linguetta che rappresenta ciascuna di queste sezioni, possiamo accedere alle impostazioni specifiche della sezione selezionata.

le sezioni disponibili sia in Visual Basic 2010 express, sia in Visual Studio 2010 (se non diversamente indicato) sono:

  • Applicazione (Application) ;
  • Compilazione (Compile) ;
  • Debug;
  • Riferimenti (References) ;
  • Risorse (Resources) ;
  • Servizi (Services): solo in Visual Studio 2010;
  • Impostazioni (Settings) ;
  • Firma (Signing) ;
  • Estensioni My (My Extensions) ;
  • Sicurezza (Security) ;
  • Pubblica (Publish) ;
  • Analisi codice (Code Analysis): solo in Visual Studio 2010.

Presentiamo ora le proprietà più interessanti di ciascuna sezione.

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Fonte: Cap. 3 – libro “Visual Basic 2010 spiegato a mia nonna”, Edizioni FAG Milano, Autore Mario De Ghetto, 2011, http://bit.ly/NRO6Cn.
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Elenco attività

lo sviluppo di un programma richiede anche e soprattutto un po’ di organizzazione, perché talvolta occorre predisporre un blocco di codice senza peraltro avere, in quel momento, la possibilità di completarlo, sia per motivi di tempo, sia per eseguire attività con priorità maggiore. Talvolta, una porzione di codice non è completata subito per mancanza di informazioni sufficienti: per esempio, quando non si conosce un certo algoritmo di calcolo oppure quando non è ancora stata definita una specifica. È questo lo scenario in cui entra in gioco opportunamente l’Elenco attività (Task List): una finestra aggiuntiva di Visual Studio 2010 (Figura 3.36) che può essere aperta dal menu Visualizza > Elenco attività oppure con la combinazione CTRL + ALT + K.

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Figura 3.36 – L’elenco attività (Task List).

Nella Figura 3.36 vediamo chiaramente che l’Elenco attività è un vero e proprio elenco di commenti inseriti nel codice con un opportuno identificatore o token (nel caso specifico un token TODO). nella parte superiore della stessa figura vediamo la semplicità con cui è possibile inserire un token relativo a un’attività lasciata in sospeso e che dobbiamo completare successivamente.

Questo è un modo semplice ed elegante per trovare più facilmente le parti del programma che non abbiamo ancora terminato oppure che dobbiamo revisionare. Infatti, con un doppio clic sulla riga dell’Elenco attività (nell’esempio l’unica riga inserita), otterremo lo spostamento del cursore sulla riga che contiene il commento stesso, nella finestra del codice. la finestra Elenco attività (Task List) fornisce la possibilità di visualizzare l’elenco dei seguenti “token” inseriti nei commenti del codice:

  • TODO: la porzione di codice non è stata implementata e quindi è un’attività da svolgere;
  • HACK: la porzione di codice è stata scritta male (è errata o poco ottimizzata) e deve quindi essere revisionata;
  • UNDONE: utilizzato solitamente per contrassegnare una porzione di codice che è stata trasformata in commento e che in seguito dovrebbe essere ripristinata.

Possiamo anche creare dei token personalizzati per visualizzare nell’Elenco attività delle funzioni più specifiche.

nella Figura 3.37 vi mostriamo la finestra per la personalizzazione dei token che appare selezionando il menu Strumenti > Opzioni (Tools > Options) e la scheda Ambiente > Elenco attività (Environment > Task List).

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Figura 3.37 – La finestra di dialogo.

Per aggiungere un nuovo token potete semplicemente:

  1. inserire nella casella di testo Nome (Name)la stringa da aggiungere all’ Elenco dei token (Token list);
  2. definire un’eventuale priorità scegliendo dalla casella combinata Priorità (Priority) e fare clic sul pulsante Aggiungi (Add).

I pulsanti Elimina (Delete) e Cambia (Change) permettono rispettivamente di cancellare o modificare una delle voci dell’elenco. l’Elenco attività (Task list) ha anche un’altra particolarità. nell’intestazione, infatti, contiene una casella combinata per la selezione dell’ambito di visualizzazione:

  • Attività definite dall’utente (User Tasks): dove non esiste un punto del codice specifico per inserire il commento di un’attività da svolgere, è possibile utilizzare questa lista. Possiamo contrassegnare un’attività completata, semplicemente attivando la casella di controllo presente nella seconda colonna. Il testo del commento è quindi barrato ma non cancellato completamente. In questo modo si tiene un riferimento alle attività svolte.
  • Commenti (Comments): visualizza i token inseriti come commento nel codice, con riferimento al file che contiene il commento e il numero di riga all’interno del file. Con un doppio clic su un singolo commento, nell’editor di codice, si sposta il cursore sulla riga di commento corrispondente;

Per entrambe le visualizzazioni si può scegliere o modificare la priorità per ciascun commento, facendo clic nella prima colonna (quella con il punto esclamativo) e scegliendo la voce opportuna dalla casella combinata che ci apparirà. ultime due caratteristiche della Task List che possono esserci utili in qualche occasione:

  • per ordinare l’elenco sulla base di una certa colonna possiamo, in modo molto semplice e intuitivo, fare un clic sull’intestazione della colonna che vogliamo ordinare. A ogni clic cambia l’orientamento, dal valore minore a quello maggiore o viceversa;
  • è possibile selezionare uno o più commenti mantenendo premuto il tasto Control o il tasto Shift (tasto delle maiuscole) e, sempre facendo clic con il tasto destro del mouse, selezionare la voce Copia (Copy). Il testo delle righe selezionate sarà copiato nell’area degli appunti (clipboard) di windows e quindi potremo spostarci in un altro programma, per esempio word, e incollare il testo in un documento.

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Conversione di progetti da Visual Basic 6.0

Tra le funzionalità più richieste dagli sviluppatori ce n’è una, un particolare, tanto ambita e che ha creato sempre diversi problemi: la possibilità di convertire automaticamente tali applicazioni in Visual Basic .NET.

Infatti, l’enorme differenza degli stili di programmazione in Visual Basic 6.0 e in Visual Basic .NET, nonché l’impossibilità di convertire molti controlli e librerie di terze parti, ha generato numerosi errori, rendendo più semplice la riscrittura dell’applicazione direttamente in Visual Basic .NET.

Fino alla versione Visual Basic 2008 express e in Visual Studio 2008, comunque, Microsoft ha sempre fornito uno strumento di conversione in grado di fare almeno una parte del lavoro, delegando poi l’ “attività sporca” allo sviluppatore. nella Figura 3.35, è possibile vedere la finestra di dialogo che appare selezionando la voce di menu Apri > Converti (Open > Convert).

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Figura 3.35 – Finestra di dialogo per la conversione
di progetti da Visual Basic 6.0 a Visual Basic 2008.

In Visual Basic 2010 express e in Visual Studio 2010, questa finestra esiste ancora e ha lo stesso aspetto grafico, ma nella casella dei convertitori disponibili non c’è nulla: è una funzionalità svuotata di contenuto. non comprendiamo per quale motivo sia stata lasciata questa funzionalità, salvo che non sia possibile scrivere un add-in di conversione che possa essere collegato a tale finestra di dialogo.

evidentemente, Microsoft ha rinunciato a fornire uno strumento di conversione, poiché quello procurato fino alla versione precedente aveva dato più problemi che benefici.

A questo punto è meglio rassegnarsi e riscrivere direttamente le nostre applicazioni in ambiente .NET, oppure rivolgersi a convertitori di terze parti.

Per esempio, Artinsoft (http://www.artinsoft.com/) ha recentemente messo a disposizione gratuitamente il proprio prodotto di conversione con la sola limitazione a un massimo di diecimila linee di codice (oltre questo limite è necessario acquistare il prodotto). È possibile scaricare il prodotto visitando la pagina Internet http://www.artinsoft.com/msdn/?msdn.

Inoltre, alla pagina http://bit.ly/d6gZdY, si può trovare un documento che fornisce otto utili suggerimenti per un’efficace migrazione di un’applicazione Visual Basic 6.0.

un’altra possibilità è data da VB Migration Partner di Code Architect, direttamente nella Visual Studio Gallery e scaricabile in versione “trial” (cioè in versione di prova). È possibile acquistare il prodotto completo dal sito ufficiale http://www.vbmigration.com/.

Sullo stesso sito è fornita documentazione dettagliata sulle differenze tra Visual Basic 6.0 e Visual Basic .NET. Alcune tra le pagine più utili sono le seguenti:

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Conversione delle soluzioni

Abbiamo voluto fare un piccolo esperimento per verificare quanto siano compatibili le soluzioni sviluppate in Visual Studio 2008 con la nuova versione di Visual Studio 2010. Abbiamo preso una soluzione sviluppata con Visual Studio 2008 (dal capitolo 10 dell’edizione precedente di questo libro), l’abbiamo copiata e aperta con Visual Studio 2010. Visual Studio 2010 ha immediatamente aperto una finestra informativa, in cui si spiega che i file devono avere i permessi di lettura e scrittura, e le precauzioni da adottare nel caso in cui l’applicazione sia sottoposta a programmi di controllo del codice sorgente (Figura 3.28).

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Figura 3.28 – Finestra informativa per la conversione di una soluzione.

Dopo aver premuto il pulsante Avanti, apparirà una nuova scheda con la richiesta di un’eventuale backup dell’applicazione (Figura 3.29).

Ancora un clic sul pulsante Avanti e ci sarà mostrata una nuova scheda riepilogativa ( Figura 3.30).

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Figura 3.29 – Conversione di una soluzione (seconda scheda).

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Figura 3.30 – Conversione di una soluzione (terza scheda).

La casella di testo che contiene lo scritto non è estendibile allargando il form e quindi il testo può essere letto solo facendo scorrere la barra di scorrimento. la scelta dal punto di vista grafico è alquanto discutibile, ma bisogna accettarla così com’è.

Il testo contenuto nella casella di testo è il seguente: “Se la soluzione o il progetto è sottoposto al controllo del codice sorgente, ne verrà eseguita automaticamente l’estrazione durante la conversione. Verificare che il plug-in del controllo del codice sorgente corretto sia attivo e che nessun file venga estratto in modo esclusivo da altri utenti.

Se la soluzione o il progetto non è sottoposto al controllo del codice sorgente, verificare che per tutti i file siano disponibili autorizzazioni di lettura/scrittura. Per i progetti di office, l’Aggiornamento guidato consente di modificare il progetto in modo che utilizzi come destinazione la versione di office installata. Se non si desidera modificare la versione di office di destinazione del progetto, annullare la procedura guidata e deselezionare l’opzione <Aggiorna sempre alla versione installata di office> nel nodo <Strumenti di office> della finestra di dialogo Strumenti | opzioni. l’aggiornamento di progetti Smart Device non è attualmente supportato in Visual Studio 2010.

Tipo di conversione: Sul posto senza backup Soluzione da convertire: Cap10_01 Progetti: Cap10_01”.

Premendo il pulsante Fine otterremo la soluzione convertita, con un’ulteriore scheda informativa che ci permette di aprire il log della conversione (Figura 3.31).

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Figura 3.31 – Conversione di una soluzione (quarta scheda).

Nella Figura 3.32 mostriamo il report finale relativo alla conversione della soluzione.

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Figura 3.32 – Report finale della conversione.

Questo report consiste in un file XMl (denominato upgradelog.xml) e riepiloga in uno schema di facile lettura, che evidenzia quali e quanti file sono stati convertiti alla nuova versione e quanti errori e avvisi sono stati generati dalla conversione.

Non dimentichiamoci che il progetto che abbiamo convertito in questo test è molto semplice! l’assenza di errori e di avvisi è dovuta al fatto che non sono presenti nell’applicazione tecniche particolari, né controlli di terze parti. Con applicazioni di maggiore complessità, i risultati potrebbero essere anche tanto diversi.

In questo esempio sono stati convertiti soltanto il file della soluzione (estensione .sln) e il file del progetto (estensione .proj).

Provando a eseguire la soluzione su Visual Studio 2010, abbiamo dimostrato che funziona perfettamente.

Si è provata anche l’operazione contraria: abbiamo creato una soluzione con Visual Studio 2010 (utilizzando il Framework .neT 2.0) e tentato di aprirla con Visual Studio 2008. Il risultato è negativo: Visual Studio 2010 segnala che è impossibile aprire il file di soluzione selezionato perché è stato creato con una versione più recente dell’applicazione.

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Figura 3.33 – errore nel tentativo di apertura di una soluzione di Visual Studio 2010 in Visual Studio 2008.

Sembrerebbe impossibile aprire il progetto, ma non è detta l’ultima parola. Infatti, abbiamo già specificato che il nuovo progetto Visual Basic 2010 è stato creato sulla base del Framework .neT 2.0, quindi, non dovrebbero esistere incompatibilità con la precedente versione di Visual Studio.

Abbiamo poi aperto il file della soluzione con il classico notepad (Blocco note) e modificato queste due righe, all’inizio del file:

Microsoft Visual Studio Solution File, Format Version 11.00

# Visual Studio 2010 facendole diventare

Microsoft Visual Studio Solution File, Format Version 10.00

# Visual Studio 2008

Abbiamo modificato la seconda riga, cioè quella che inizia con un carattere “cancelletto”, per fare in modo che nella finestra di esplora risorse fosse visualizzata l’icona di Visual Studio 2008 anziché quella di Visual Studio 2010 (Figura 3.34).

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Figura 3.34 – l’icona della soluzione prima e dopo la modifica del file.

Dopo aver salvato il file di soluzione modificato, abbiamo riprovato ad aprirlo con Visual Studio 2008: questa volta, la soluzione si apre senza alcun problema e premendo F5 è anche regolarmente eseguita.

La procedura di conversione descritta può funzionare soltanto se sono utilizzate funzionalità presenti sia in Visual Studio 2010, sia in Visual Studio 2008. Questo è il motivo per cui non abbiamo utilizzato, per il nuovo progetto, il Framework .neT 4.0. Se avessimo usato l’ultima versione, potremmo aver introdotto delle funzionalità non presenti in Visual Studio 2008 e, quindi, reso incompatibile l’applicazione a tale ambiente di sviluppo.

(…segue…)

Fonte: Cap. 3 – libro “Visual Basic 2010 spiegato a mia nonna”, Edizioni FAG Milano, Autore Mario De Ghetto, 2011, http://bit.ly/NRO6Cn.
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Sistema di help

Il sistema di help è stato radicalmente rivoluzionato.

Quando apriamo, per la prima volta, un collegamento alla documentazione MSDn, appare una finestra per la scelta della fonte primaria della documentazione. le opzioni possibili sono:

✥ utilizzare l’help in linea (se è disponibile una connessione a Internet); ✥ utilizzare sempre l’help locale.

Possiamo modificare questa scelta anche in un secondo momento: è sufficiente selezionare il menu ? > Gestisci impostazioni della guida (Help > Manage Help Settings) per aprire la finestra di dialogo che potete vedere nella Figura 3.24.

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Figura 3.24 – Finestra Gestisci impostazioni della guida.

Nell’angolo superiore destro è presente la voce Impostazioni: cliccando su tale collegamento, si aprirà la scheda nella Figura 3.25. Potremo ottenere lo stesso risultato selezionando la voce Scegliere di utilizzare la Guida online o locale.

 

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Figura 3.25 – Finestra Gestisci impostazioni della guida.

Per cambiare il tipo di guida preferito è sufficiente mutare la selezione nella finestra di dialogo. nella stessa finestra è indicato anche il percorso dove è memorizzata la guida locale.

Tornando alla finestra principale, vediamo che è possibile aggiornare la guida locale, attraverso la connessione Internet. Per aggiornare la guida locale, cliccare su Verifica disponibilità di aggiornamento online. Tutte le guide saranno verificate e a lato di ciascuna guida elencata nella finestra apparirà l’indicazione se è disponibile un aggiornamento (Figura 3.26).

Premendo il pulsante Aggiorna, saranno quindi aggiornate tutte le guide locali.

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Figura 3.26 – Aggiornamento guida locale.

È possibile installare la guida locale dal web oppure da disco. la prima volta che installate Visual Basic 2010 express o Visual Studio 2010, se volete utilizzare la guida locale, dovete installarla attraverso una delle voci indicate. l’avvio dell’installazione avviene attraverso una finestra, come indicato nella Figura 3.27.

 

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Figura 3.27 – L’installazione della guida locale.

una volta che avrete selezionato Aggiungi per ciascuna guida che desiderate installare in locale, premete il pulsante Aggiorna e tutte le guide scelte saranno installate.

Poiché il volume di dati scaricato da Internet è piuttosto consistente, si consiglia di fare questa operazione solo se è disponibile una connessione veloce (banda larga).

(…segue…)

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Selezione barre degli strumenti

Possiamo visualizzare altre barre degli strumenti differenti da quella analizzata finora, anche se normalmente ogni barra compare al momento opportuno: per esempio, quando siamo in modalità di debug passo-passo, appare la barra Debug.

Ci possono essere comunque dei casi in cui vogliamo utilizzare un comando presente in una barra non visualizzata.

Per visualizzare una barra degli strumenti possiamo spostare il cursore del mouse in una zona vuota dell’area in cui appaiono le barre degli strumenti (per esempio, sulla destra della barra degli strumenti Standard) e fare un clic con il tasto destro del mouse. Apparirà un lungo elenco di barre degli strumenti e, in basso, la voce Personalizza (Customize). le voci che selezioneremo faranno comparire le barre degli strumenti corrispondenti. la voce Personalizza (Customize), invece, fa apparire una finestra di scelta dei singoli comandi che possono essere disposti in una barra degli strumenti predefinita con una semplice procedura drag & drop:

  • fate clic con il pulsante sinistro del mouse su un comando a vostra scelta senza lasciare il pulsante;
  • spostate il puntatore su una barra degli strumenti;
  • infine, rilasciate il pulsante del mouse: il comando sarà inserito nella posizione in cui si trovava il puntatore del mouse.

(…segue…)

Fonte: Cap. 3 – libro “Visual Basic 2010 spiegato a mia nonna”, Edizioni FAG Milano, Autore Mario De Ghetto, 2011, http://bit.ly/NRO6Cn.
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Esplora Soluzioni (Solution Explorer)

Questo pulsante permette di riaprire la finestra Esplora Soluzioni (Solution Explorer), nel caso fosse stata chiusa.

Proprietà (Properties) riapre la finestra Proprietà (Properties) , nel caso fosse stata chiusa.

Team Explorer

È un pulsante presente solo in Visual Studio 2010, per la visualizzazione dell’istanza relativa agli strumenti del team di sviluppo.

Visualizzatore oggetti (Object Browser)

Apre il Visualizzatore oggetti (Object Browser) che permette di analizzare le classi dei namespace del Framework .neT installati nonché i namespace e le classi personali.

Nota – Stranamente, questo pulsante non è presente in Visual Basic 2010 Express, in versione inglese.

Nella Figura 3.19 è mostrato il Visualizzatore oggetti (Object Browser) nei suoi tre elementi fondamentali:

✥ a sinistra è presente un riquadro che elenca tutti i namespace che si trovano nel sistema e per ciascun namespace le classi che contiene. Possiamo anche effettuare una ricerca con una stringa a scelta, selezionando un sottoinsieme a scelta costituito da: tutti i componenti, solo i componenti del Framework .neT 2.0 o del Framework .neT 4.0, tutti i componenti che fanno parte della nostra soluzione oppure una selezione personalizzata di componenti, tramite una finestra di selezione denominata Modifica insieme di componenti personalizzato (Edit Custom Component Set), come si può vedere nella Figura 3.20;

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Figura 3.19 – La finestra Visualizzatore oggetti (Object Browser).

 

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Figura 3.20 – La finestra Modifica insieme di componenti personalizzato.

✥ in base al namespace e alla classe selezionati nel riquadro a sinistra, nel riquadro centrale superiore, sono mostrati i membri contenuti nella classe;

Nota – Per “membri” si intendono i metodi e gli attributi della classe. Gli attributi sono le variabili definite nella classe. I metodi sono funzioni e procedure definite nella classe e costituite quindi da insiemi di istruzioni. un oggetto, cioè un’istanza di una classe, ha quindi dei dati (stato dell’oggetto determinato dal valore degli attributi) e un comportamento (azioni implementate attraverso i metodi). Torneremo spesso su questi concetti, perché sono fondamentali.

✥ in base al membro selezionato, infine, nel riquadro centrale inferiore, sono mostrate le sue informazioni quali la dichiarazione dell’attributo o del metodo con relativi parametri, una descrizione delle funzioni di tale membro, una eventuale lista di parametri che devono essere passati al metodo e il tipo di dato dell’eventuale valore restituito.

Casella degli strumenti (Toolbox)

Questo pulsante apre la Casella degli strumenti (Toolbox). Abbiamo visto un elenco di controlli disponibili nella Casella degli Strumenti di Visual Studio 2010, nella Figura 3.6.

Pagina iniziale (Start Page)

Permette di riaprire la pagina iniziale nel caso in cui fosse stata chiusa.

Nota – Stranamente, questo pulsante non è presente in Visual Basic 2010 Express, in versione inglese.

 

Gestione estensioni (Extension Manager)

Permette di aprire la finestra di dialogo che consente di attivare o disattivare le estensioni installate e di installare eventuali altre estensioni dalla Visual Studio Gallery.

Finestra di comando (Command Window)

 

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Figura 3.21 – La finestra Gestione estensioni.

È un pulsante presente solo in Visual Studio 2010.

In modalità di interruzione del debug passo-passo, con questo possiamo aprire un’altra finestra molto utile: la Finestra di comando (Command Window). nella Figura 3.22 mostriamo un esempio di utilizzo di tale finestra. È evidente la semplicità con cui possiamo testare il valore di una variabile in un preciso punto del programma e in un determinato istante.

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Figura 3.22 – Finestra di controllo immediato.

Browser

Questo pulsante apre la pagina del portale Visual Basic Developer Center (http:// msdn.microsoft.com/it-it/vbasic/default.aspx).

 

Nota – Stranamente, questo pulsante non è presente in Visual Basic 2010 Express, in versione inglese.

Error List

Premendo questo pulsante compare l’elenco degli errori (Figura 3.23), nel quale potremo vedere tutti gli errori gravi, i warnings (segnalazioni) e i messaggi informativi, relativi alla verifica sintattica del codice.

 

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Figura 3.23 – Error List.

 

Nota – Stranamente, questo pulsante non è presente in Visual Basic 2010 Express, in versione inglese.

Facendo doppio clic su una riga di errore otteniamo un effetto molto utile: il cursore presente nella finestra dell’editor di codice si sposta sull’istruzione in cui è stato rilevato l’errore.

Questa caratteristica permette di risalire facilmente al punto in cui dobbiamo intervenire per rimuovere un errore.

(…segue…)

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Avvia Debug (Start Debugging)

Questo pulsante avvia l’esecuzione dell’applicazione corrente in modalità debug, per verificarne il funzionamento.

È possibile ottenere lo stesso effetto anche premendo il tasto F5.

Termina debug (Stop Debugging)

la pressione di questo pulsante interrompe definitivamente qualsiasi attività del programma e restituisce il completo controllo al programmatore.

Nota – Stranamente, questo pulsante è presente solo in Visual Basic 2010 express, in versione inglese. In quella italiana e in Visual Studio 2010, è inserito nella barra degli strumenti Debug.

Esegui Istruzione (Step Into)

In modalità di interruzione, durante il debug di un programma, premendo questo pulsante è possibile avanzare di un’istruzione alla volta per verificarne gli effetti. Si può anche spostare il cursore del mouse su una variabile e, soffermandoci per un attimo, vedere il suo valore attuale in corso di esecuzione.

Se nell’avanzamento da un’istruzione all’altra viene raggiunto un punto di chiamata a una routine esterna, l’esecuzione passo-passo continua all’interno della routine stessa. Il tasto di scelta rapida assegnato a questa funzione è F11.

Nota – Stranamente, questo pulsante è presente solo in Visual Basic 2010 express, in versione inglese. In quella italiana e in Visual Studio 2010, è inserito nella barra degli strumenti Debug.

Esegui istruzione/routine (Step Over)

Questo pulsante permette di effettuare le stesse operazioni del pulsante Esegui istruzione (Step Into), eccetto il fatto che l’esecuzione passo-passo non passa al codice delle routine esterne, eseguendolo come se fosse formato dall’unica istruzione chiamante.

Il tasto di scelta rapida per questa funzionalità è F10.

Nota – Stranamente, questo pulsante è presente solo in Visual Basic 2010 express, in versione inglese. In quella italiana e in Visual Studio 2010, è inserito nella barra degli strumenti Debug.

Esci da istruzione/routine (Step Out)

nel caso dovessimo essere entrati in una routine in modalità di debug passo-passo, questo pulsante permette di eseguire tutte le successive istruzioni fino al ritorno all’istruzione che segue quella chiamante (esterna a quella corrente). Il tasto di scelta rapida è Maiusc+F11.

Nota – Stranamente, questo pulsante è presente solo in Visual Basic 2010 express, in versione inglese. In quella italiana e in Visual Studio 2010, è inserito nella barra degli strumenti Debug. l’ultimo gruppo di pulsanti permette di aprire le finestre normalmente più utilizzate. È una semplice scorciatoia per evitare di dover cercare queste finestre nel lungo elenco del menu Visualizza (View).

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Comment out the selected lines

Questo pulsante aggiunge semplicemente un simbolo di apice () a tutte le righe attualmente selezionate. la selezione delle righe può essere anche parziale.

Il simbolo “apice”, all’inizio della riga, indica che tutto il testo nella stessa riga, si deve considerare un commento e quindi non è interpretato dal compilatore né compilato nell’eseguibile finale.

la pratica di commentare porzioni di codice è utile anche quando vogliamo rapidamente eliminare porzioni di codice non ancora funzionante o non completamente testato, per esempio, per rinviare le modifiche a momenti successivi.

Stranamente, questo pulsante è presente solo in Visual Basic 2010 express, in versione inglese. In quella italiana e in Visual Studio 2010, è inserito nella barra degli strumenti editor di testo (Text editor).

Uncomment the selected lines

Questo pulsante ha il significato opposto di quello sopra descritto: toglie il simbolo “apice” all’inizio di tutte le righe selezionate.

Stranamente, questo pulsante è presente solo in Visual Basic 2010 express, in versione inglese. In quella italiana e in Visual Studio 2010, è inserito nella barra degli strumenti editor di testo (Text editor).

Annulla (Undo) e Ripeti (Redo)

Anche questa è una funzionalità a cui ormai siamo abituati. I due pulsanti, infatti, permettono di elencare le ultime operazioni svolte, mediante clic sull’elenco a discesa, e rispettivamente di:

✥ annullare una o più operazioni appena eseguite;

✥ ripetere una o più operazioni annullate con Undo.

Per poter annullare delle operazioni è necessario che il progetto non sia già stato salvato, altrimenti troveremo l’elenco a discesa vuoto.

Posizione precedente (Navigate Backward) e posizione successiva (Navigate Forward)

Con questi due pulsanti è possibile attivare rispettivamente la finestra precedente e quella successiva, nell’ordine delle finestre aperte.

Nota – Stranamente, questi pulsanti non sono presenti in Visual Studio 2010 Express, in versione inglese.

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Apri file (Open File)

Non c’è molto da dire su questa funzionalità: visualizza semplicemente una finestra di dialogo che permette di scegliere un file da aprire, senza dover aprire un intero progetto.

Aggiungi nuovo elemento (Add New Item)

Cliccando sul pulsante otterremo l’apertura di una finestra di dialogo che permette di inserire nel progetto attuale un nuovo elemento tra i molti modelli esistenti: classi, form, file di testo ecc. (Figura 3.17). Visual Basic 2010 express ha la stessa funzionalità, ma un minor numero di elementi disponibili.

Salva elementi selezionati (Save Selected Items)

Questo pulsante permette di salvare l’elemento attualmente selezionato. Per esempio, se è selezionato il Form1 ed è stato modificato, la pressione di questo pulsante lo salverà.

Salva tutto (Save All)

Come indica il nome, premendo questo pulsante possiamo salvare tutti i file modificati dall’ultimo salvataggio: se per alcuni file non è stato ancora definito il nome (perché vengono salvati per la prima volta), apparirà la finestra di dialogo che permette di inserirlo.

Taglia, Copia e Incolla (Cut, Copy & Paste)

riteniamo inutile soffermarci su queste funzionalità, ormai conosciute da tutti gli utenti.

Trova (Find)

Premendo questo pulsante possiamo indicare un testo da cercare nel blocco di codice in cui siamo attualmente posizionati, nel documento attivo, in tutti i documenti aperti, nell’intero progetto o nell’intera soluzione, nel caso dovesse contenere più progetti (Figura 3.18).

Nota – Per evitare la perdita di molte ore di lavoro, per esempio, per una caduta di tensione o per errori dell’utente, consigliamo di premere abbastanza spesso questo pulsante oppure di verificare le impostazioni della funzionalità di salvataggio automatico che si trova in Strumenti > Opzioni (Tools > Options), scheda Ambiente > Salvataggio automatico (Environment > AutoRecover). In questa scheda è possibile inserire, se vogliamo attivare il salvataggio automatico (attivo per default), ogni quanti minuti vogliamo il salvataggio automatico dei file (default = cinque minuti) e per quanti giorni devono essere conservate le copie di salvataggio (default: sette giorni). la cartella che contiene le copie di backup si trova in <Documenti>\Visual Studio 2010\Backup Files. In ogni caso, si consiglia di fare anche un backup su un supporto esterno, almeno giornalmente.

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Figura 3.18 – La finestra Find (Visual Basic 2010 Express in inglese)

Selezionando la voce Sostituzione veloce (Quick Replace), nella finestra di dialogo, si può commutare la ricerca, attivando la sostituzione del testo cercato con un altro testo. È molto interessante l’opzione che permette di utilizzare, nella ricerca, le espressioni regolari oppure le wildcards (caratteri jolly). Possiamo vedere questa possibilità facendo un clic sul pulsante di espansione (+) del gruppo Opzioni di ricerca (Find Options).

Nota – Stranamente, questo pulsante è presente solo in Visual Basic 2010 Express, in versione inglese.

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DNC Magazine – DotNetCurry.com

 

DNC Magazine - Seotember Issue

Howdy!

We are glad to present the second issue (September-October 2012) of the DNC Magazine. To our eager subscribers who were waiting since the past two months, we are glad to know our content has brought so much interest. Well the wait is now over. You can go ahead and enjoy the latest issue. The download links are at the beginning of this mail.

This month’s edition features Windows 8 for developers in all shape, form and size! Yes, it’s the ‘new release’ season at Microsoft and we are bringing as much new stuff as we can. This time we have WinRT+C#+XAML, WinRT+WinJS, WinRT+Testing and even a Tiled Web Framework!

Apart from that we have WCF 4.5, Twitter Bootstrap+ASP.NET MVC, Testing Benefits, Azure Caching and HadoopOnAzure too! Last but not least, we have our special guest in the Interview chair. The one and only Jon Skeet! Don’t forget to try out the trivia questions from the master himself

This magazine is a Free initiative from our end and we would like to reach out to as many members of the .NET community, as possible. If you would like to spread the word around, please share this link http://www.dotnetcurry.com/magazine/dnc-magazine-issue2.aspx

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Happy Reading!

Suprotim Agarwal & the
DotNetCurry.com Team

DNC, Building 9, Karishma Soc., Pune, (Mah) 411029

 

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Libro "VB 2010 spiegato a mia nonna" (50)

Nuovo sito Web (New Web Site)

Questo pulsante è presente solo su Visual Studio 2010, poiché nelle versioni express, i siti web sono creati con un prodotto separato: Visual Web Developer 2010 Express.

Premendo questo pulsante appare una finestra di dialogo (Figura 3.16) che permette la scelta di diversi tipi di progetto web: un modello vuoto, un Servizio WCF (con Framework .NET 3.5 o superiore), un Servizio web (cioè un “web service”, con Framework .NET 3.5 o inferiore), un Sito web ASP.NET di Crystal Reports e qualche altro che non citiamo.

Prima di selezionare il tipo di sito web, è opportuno selezionare il linguaggio di programmazione che si vuole utilizzare: Visual Basic o C#. Con entrambi i linguaggi sono messi a disposizione gli stessi modelli di sito web.

 

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Figura 3.16 – La finestra nuovo sito web.

In questa finestra è possibile decidere dove vogliamo creare il nuovo sito. la casella a discesa Percorso web (Web location) e il pulsante Sfoglia (Browse) permettono di indicare la posizione di salvataggio che dipendono dalla modalità in cui vogliamo creare il sito:

File System – è selezionato il percorso sull’hard disk o su un disco di rete, nel quale creare il sito;

HTTP – è selezionato l’URL, cioè l’indirizzo web (sul server devono essere installate le estensioni FrontPage);

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Figura 3.17 – La finestra Aggiungi nuovo elemento (Visual Studio 2010).

FTP – sono chiesti i parametri per l’accesso al server FTP.

(…segue…)

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